Carissimi Confratelli e Consorelle,
La Pentecoste è la festa dello Spirito, il dono per eccellenza del Risorto, che viene effuso con abbondanza sulla comunità dei primi credenti e ci viene donato perché siamo sostenuti nell’impegnativo compito di liberare il mondo dalle malattie e da ogni forma di male, per farci prendere coscienza di essere figli di Dio e fratelli e sorelle in Cristo.
Lo Spirito Santo costituisce l’anima, la linfa vitale della Chiesa e di ogni singolo cristiano: è l’Amore di Dio che fa del nostro cuore la sua dimora ed entra in comunione con noi. Lo Spirito Santo sta sempre con noi, sempre è in noi, nel nostro cuore. Il mistero profondo dello Spirito è quello di essere «dono».
Lo Spirito santo è il dono della vita piena; il dono dell’amore che noi non saremmo capaci di vivere; il dono della gioia che spegneremmo ogni giorno; il dono che ci permette di respirare in comunione con i fratelli e le sorelle, confessando con loro una sola fede e una sola speranza; il dono che ci fa parlare a nome di tutte le creature come voce che loda e confessa il Creatore e Signore
La vita cristiana, per svilupparsi e giungere a maturazione, esige una assistenza speciale dello Spirito santo e dei suoi doni.
S. Agostino afferma che «lo Spirito santo è il dono di Dio a tutti coloro che per mezzo suo amano Dio».
Lo Spirito stesso è il dono di Dio” per eccellenza (cfr Gv 4,10), è un regalo di Dio, e a sua volta comunica a chi lo accoglie diversi doni spirituali.
La Chiesa ne individua sette, numero che simbolicamente dice pienezza, completezza; I doni dello Spirito Santo sono: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio.
Attribuiti in prima istanza al Messia (cf. Is 11,1-2)2, nel quale si realizzano in pienezza, questi doni perfezionano le virtù del battezzato, rendendolo docile e obbediente a seguire le mozioni dello Spirito.
Il dono della sapienza, ci permette di gustare la presenza di Dio e ci introduce alla contemplazione dell’amore di Dio per noi.
Il dono dell’intelletto, ci fa penetrare nell’intimo del progetto di salvezza di Dio con gli occhi della fede e ci introduce all'esperienza intuitiva di Dio.
Il dono del consiglio ci aiuta a conoscere il giudizio di Dio nelle vicende umane alla luce della sua Parola ed è un sostegno forte nella pratica del discernimento.
Il dono di scienza ci fa valutare la realtà a partire dall’incontro con Cristo e ci fa interpretare i segni dei tempi e cogliere i semi del Verbo presenti nella realtà.
Il dono della fortezza: ci rende fedeli e perseveranti nella fede e ci aiuta ad andare contro corrente rispetto alle mode passeggere e alla mentalità mondana e a essere testimoni coraggiosi del Vangelo.
Il dono della pietà: suscita in noi il bisogno ad affidarsi al Padre ricco di misericordia, suscita in noi la preghiera di ringraziamento e di lode e ci rende disponibili alle necessità del prossimo.
Il dono del santo timore di Dio non è paura di Dio, ma gratitudine per essere sotto lo sguardo di Dio, è coscienza di essere avvolti dall'abbraccio di Dio.
Nella misura in cui accogliamo i doni dello Spirito siamo chiamati a realizzare nelle nostra vita quello che san Paolo nella lettera ai galati chiama “il frutto dello Spirito”(Gal. 5,22). Le varie sfaccettature dell’unico frutto dello Spirito sono: l’amore di Dio e del prossimo infuso dallo Spirito Santo anima e fondamento di tutte le virtù; la gioia piena capace di superare tutte le tribolazioni; la pace frutto della giustizia; la pazienza da cui deriva la perseveranza; la benevolenza che ci fa diventare più affettuosi, gentili, capaci di incoraggiare, consolare; la bontà che ci fa essere magnanimi e misericordiosi verso il prossimo; la fedeltà che ci rende persone affidabili per Dio e per gli altri; la mitezza che ci fa agire con amore e umiltà in qualsiasi situazione e ci fa resistere contro il male; il dominio di se stessi che non ci rende schiavi dei desideri della carne e ci fa vivere la libertà dei figli di Dio.
In questo periodo di pandemia dobbiamo lasciarci guidare dallo Spirito Santo, che ci fa vincere ogni paura e ci rende capaci di fare della nostra vita un dono d’amore che supera persino lo sgomento della morte.
Monreale, Pentecoste 2021
Arcivescovo di Monreale Assistente della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia