Carissimi confratelli e consorelle,
anche quest’anno a causa del perdurare della pandemia ci prepariamo a vivere una Quaresima priva di manifestazioni esteriori. Tuttavia, questo non ci impedisce di seguire Gesù verso Gerusalemme, per sperimentare la gioia della Pasqua di Resurrezione, fondamento della nostra speranza.
In un tempo nel quale non ci sono state risparmiate sofferenza, paura, incertezza sul futuro, morti di persone care, con l’avviarsi del piano delle vaccinazioni, si incomincia a vedere la luce in fondo al tunnel, non per ripartire da ciò che si è sempre fatto, ma per ricominciare
Nella Quaresima, tempo forte che ci prepara a celebrare il grande Mistero della morte e risurrezione di Gesù, cardine della vita cristiana personale e comunitaria delle nostre confraternite, a partire dall’esperienza dell'amore misericordioso del Padre, siamo invitati alla conversione sincera.
La nostra conversione scaturisce dall’ascolto e dall’accoglienza della Buona Notizia della morte e risurrezione di Gesù come Mistero di amore, grazie al quale ci è stata donata la misericordia di Dio.
Convertirsi vuol dire mutare la nostra mentalità e la nostra condotta facendoci riscoprire di essere davanti a Dio solamente polvere e cenere persone fragili alle quali un invisibile virus può mettere paura.
Il digiuno, la preghiera e l’elemosina, sono le condizioni e l’espressione della nostra conversione.
Gesù interiorizza le pratiche religiose e penitenziali del giudaismo: l'elemosina deve essere nascosta; il digiuno, gioioso; e la preghiera, umile.
La preghiera, vero incontro personale con Dio Padre nell'intimità del cuore, prima che essere un dovere, esprime l’esigenza di corrispondere all’amore di Dio, che sempre ci precede e ci sostiene.
Il digiuno ci aiuta a superare la tentazione di divorare tutto per saziare la nostra ingordigia. Oltre che al digiuno corporale dal cibo vi sono tante altre forme di rinuncia che potrebbero essere seguite durante la Quaresima come rinunciare al fumo o all’alcol, a un uso eccessivo dei social, come pure alle mormorazioni.
Il digiuno ci deve preparare all’elemosina, che oggi si rende concreta con opere di carità e di solidarietà, nella condivisione del nostro tempo e dei nostri beni con i fratelli.
La via della privazione (il digiuno i gesti d’amore per l’uomo ferito (l’elemosina) e il dialogo filiale con il Padre (la preghiera) ci permettono di incarnare una fede sincera, una speranza viva e una carità operosa".
Il Santo Padre Francesco, nel Messaggio per la Quaresima 2021, ci invita a vivere la Quaresima come tempo favorevole per rinnovare le virtù teologali della fede, speranza e carità.
Scrive il Papa: “In questo tempo di conversione rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l'acqua viva della speranza e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo.
Fede, speranza e carità sono tre aspetti strettamente uniti che, a partire dall’insopprimibile desiderio di Dio iscritto nel cuore dell’uomo, esprimono la vita spirituale del cristiano che risponde liberamente alla grazia, che nell' "evento" Gesù Cristo realizza la promessa divina.
Il rapporto fra le tre virtù teologali è colto da Charles Péguy in modo poetico. La fede è paragonata a una sposa fedele, la carità a una sorella maggiore, la speranza a “una bambina da nulla” che sta nel mezzo e “si tira dietro le sue sorelle più grandi”.
Anche nell’attuale contesto di preoccupazione per il futuro, in cui tutto sembra incerto, noi cristiani siamo chiamati a “sperare contro ogni speranza” (Rm 4,18).
“Il tempo di Quaresima – scrive Francesco - è fatto per sperare, per tornare a rivolgere lo sguardo alla pazienza di Dio, che continua a prendersi cura della sua Creazione, mentre noi l’abbiamo spesso maltrattata
È speranza nella riconciliazione, alla quale ci esorta con passione San Paolo: «Lasciatevi riconciliare con Dio» (2 Cor 5,20)”.
Papa Francesco ci esorta: "Nella Quaresima, stiamo più attenti a «dire parole di incoraggiamento, che confortano, che danno forza, che consolano, che stimolano, invece di parole che umiliano, che rattristano, che irritano, che disprezzano" (Fratelli tutti, 223).
A volte, per dare speranza, basta essere “una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza" (ib., 224).[...]
Vivere una Quaresima con speranza vuol dire sentire di essere, in Gesù Cristo, testimoni del tempo nuovo, in cui Dio «fa nuove tutte le cose» (cfr Ap 21,1-6). Significa ricevere la speranza di Cristo che dà la sua vita sulla croce e che il Padre risuscita il terzo giorno, «pronti sempre a rispondere a chiunque [ci] domandi ragione della speranza che è in [noi]» (1Pt 3,15)".
Papa Francesco nel 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale, ha indetto “L’anno Santo di San Giuseppe”. Nella Lettera il Santo Padre, dopo avere definito San Giuseppe “Padre amato, padre nella tenerezza, padre nell’obbedienza, padre nell’accoglienza, padre del coraggio creativo, padre lavoratore, padre nell’ombra”, invita ad “accrescere l’amore verso questo grande Santo, per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio”.
Il 19 marzo 2021 papa Francesco inaugurerà l’Anno “Famiglia Amoris Laetitia”. Pertanto invito le Confraternite a organizzare iniziative a carattere spirituale, pastorale e culturale con l’obiettivo di offrire ai propri aderenti l’opportunità di riflettere, approfondire e vivere concretamente la ricchezza dell’Esortazione apostolica.
L’ appello a vivere questa Quaresima come percorso di conversione, preghiera e condivisione dei nostri beni, ci aiuti a rivisitare, nella nostra memoria comunitaria e personale, la fede che viene da Cristo vivo, la speranza animata dal soffio dello Spirito e l’amore la cui fonte inesauribile è il cuore misericordioso del Padre.
Nell’augurarvi un buon cammino quaresimale invoco l’intercessione di Maria Santissima di san Giuseppe e di tutti i Santi, venerati nelle nostre Confraternite affinché accogliendo l’appello a lasciarci riconciliare con Dio, fissiamo lo sguardo del cuore sul Mistero pasquale e ci convertiamo a un dialogo aperto e sincero con Dio per diventare sale della terra e luce del mondo (cfr Mt 5,13-14).
La benedizione di Cristo Risorto ci accompagni nel cammino verso la luce pasquale.
Mercoledì delle Ceneri 17 febbraio 2021
Arcivescovo di Monreale-Assistente Ecclesiastico della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia