Sabato 4 luglio ricorre la festa liturgica del beato Piergiorgio, patrono delle Confraternite italiane, popolarissimo presso i giovani di tutto il mondo ma molto amato anche dai pontefici, in special modo da san Giovanni Paolo II che lo definì “il ragazzo delle otto beatitudini”. Una figura luminosa, di grande carisma, forse ancora non abbastanza conosciuta nella sua profondità. Un suo pensiero emblematico, che dice molto della sua fede ardente, è questo: «Vivere senza fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere una lotta per la Verità non è vivere ma vivacchiare...».
Per le virtù della sua vita il beato Piergiorgio è stato scelto come patrono di molte associazioni e istituzioni ma, soprattutto, ci piace rimarcare l’invocata protezione delle confraternite, oltretutto nata in un momento in cui per il grande pubblico il beato era ancora uno sconosciuto. Come nacque quindi l’idea così lungimirante di questo particolare patronato? Per rispondere al quesito ricorriamo all’apposita domanda che – alcuni anni fa – rivolgemmo in una nostra intervista esclusiva a Wanda Gawronska, nipote di Piergiorgio.
Queste le sue parole: “Che io sappia fu una decisione di Mons. Antonio Massone, che all’epoca credo si interessasse delle Confraternite romane (assistente ecclesiastico o delegato), il quale subito dopo la beatificazione di Pier Giorgio, nel 1990, andò di corsa in Vaticano per farsi firmare il decreto apposito. Ma mi sembra che fu una cosa fatta molto in fretta, di sua stretta iniziativa, tanto che io stessa non ne sapevo niente ed anzi venni a conoscenza del fatto solo dopo. Certamente ne fui molto contenta ma anche molto sorpresa, ovviamente nel senso migliore”. In quest’anno 2020 ricorrono ben due importanti anniversari: il 95° dalla morte ed il 30° dalla beatificazione. Nel 2025 sarà dunque celebrato con la dovuta solennità il primo Centenario della sua nascita al Cielo.