Carissimi confratelli e consorelle,
La Quaresima di quest’anno porta con sé tante speranze insieme a tante incertezze e sofferenze, legate ancora alla pandemia e alle sue conseguenze in campo psicologico, sociale e religioso che stiamo sperimentando da circa due anni. A queste si aggiungono i drammi della guerra in Ucraina e in altri paesi e le molteplici povertà vecchie e nuove
Per noi membri delle Confraternite questi quaranta giorni, attraverso la pratica della Via Crucis, gli Esercizi spirituali e le manifestazioni della pietà popolare, sono un tempo favorevole di rinnovamento personale e comunitario che ci conduce alla Pasqua di Gesù Cristo morto e risorto.
I quaranta giorni che ci preparano alla Pasqua sono un pressante invito a convertirci alla Bella Notizia della presenza in mezzo a noi del Regno di Dio, che dà un senso profondo alla nostra esistenza in un rinnovato incontro con Gesù, il Cristo crocifisso e risorto.
In questa quaresima papa Francesco ci esorta: «Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti» (Gal 6,9-10a) .
La bellezza della nostra vita sta «non tanto nell’avere quanto nel donare, non tanto nell’accumulare quanto nel seminare il bene e nel condividere».
Seminare il bene ci libera dalle anguste logiche del tornaconto personale e conferisce al nostro agire il respiro ampio della gratuità, inserendoci nel meraviglioso orizzonte del disegno di salvezza del Padre ricco di misericordia e benevolo con tutti.
Per seminare il bene e per raccoglierne i frutti il digiuno prepara il terreno, la preghiera lo irriga, la carità lo feconda.
Non stanchiamoci di pregare. Abbiamo bisogno di pregare personalmente e comunitariamente perché abbiamo bisogno di Dio. Quella di bastare a noi stessi è una pericolosa illusione.
Nessuno si salva da solo, perché siamo tutti nella stessa barca tra le tempeste della storia; ma soprattutto nessuno si salva senza Dio, perché solo il mistero pasquale di Gesù Cristo ci dà la certezza della vittoria sulla morte.
La fede non ci sottrae dalle tribolazioni della vita, ma permette di attraversarle uniti a Dio in Cristo, con la grande speranza che non delude e il cui pegno è l’amore che Dio ha riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo (cfr Rm 5,1-5).
Non stanchiamoci di estirpare il male dalla nostra vita attraverso il digiuno corporale per fortificare il nostro spirito per il combattimento contro il peccato e per condividere le privazioni di tante persone colpite dalle guerre, dai cambiamenti climatici e dalle varie forme di povertà.
Il digiuno ci aiuta a superare la tentazione di divorare tutto per saziare la nostra ingordigia in tutti i campi. Oltre che al digiuno corporale dal cibo vi sono tante altre forme di rinuncia che potrebbero essere seguite durante la Quaresima come il digiuno dalle mormorazioni.
Non stanchiamoci di fare il bene nella carità operosa verso il prossimo.
Durante questa Quaresima, secondo la tradizione secolare delle nostre Confraternite, pratichiamo le opere di misericordia corporale e spirituale.
Se è vero che tutta la nostra vita è tempo per seminare il bene, approfittiamo in modo particolare di questa Quaresima per prenderci cura dei nostri confratelli e delle nostre consorelle bisognosi di aiuto, per farci prossimi a quei fratelli e sorelle che sono feriti sulla strada della vita.
La Quaresima è tempo propizio per cercare, e non evitare, chi è nel bisogno; per chiamare, e non ignorare, chi desidera ascolto e una buona parola; per visitare, e non abbandonare, chi soffre la solitudine.
Praticando l’amore fraterno verso tutti siamo uniti a Cristo, che ha dato la sua vita per noi e pregustiamo la gioia del Regno dei cieli nella celeste Gerusalemme.
La Quaresima ci invita alla conversione, a cambiare mentalità, così che la vita abbia la sua verità e bellezza non tanto nell’avere quanto nel donare, non tanto nell’accumulare quanto nel seminare il bene e nel condividere.
Durante la Quaresima siamo chiamati a rispondere al dono di Dio accogliendo la sua Parola «viva ed efficace» (Eb 4,12).
Leggere, meditare e pregare la Parola di Dio significa preparare il cuore ad amare senza limiti.
L’ascolto trasforma dunque anzitutto chi ascolta, scongiurando il rischio della supponenza e dell’autoreferenzialità.
Una Chiesa che ascolta è una Chiesa sensibile anche al soffio dello Spirito.
L’ascolto della Parola di Dio e l’ascolto dei fratelli e delle sorelle vanno di pari passo.
La Quaresima ci ricorda ogni anno che «il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà, non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno»
Il Cammino sinodale sta facendo maturare nelle Chiese in Italia un modo nuovo di ascoltare la realtà per giudicarla in modo spirituale e per produrre scelte più evangeliche.
Per noi membri delle Confraternite la Quaresima è un tempo dello Spirito, un tempo di pienezza, perché contiene opportunità di un amore creativo verso Dio e verso il prossimo.
Nell’augurarvi un buon cammino quaresimale invoco l’intercessione di Maria Santissima, del Beato Piergiorgio Frassati e dei santi patroni delle nostre confraternite affinché/ accogliendo l’appello a lasciarci riconciliare con Dio, / fissiamo lo sguardo del cuore sul Mistero pasquale e ci convertiamo all’ascolto della voce di Dio, che ci raggiunge attraverso la Scrittura, il nostro prossimo e gli eventi della vita.
Buon cammino quaresimale.
Monreale 2 marzo 2022 mercoledì delle Ceneri.
+ Michele Pennisi, Arcivescovo
Assistente della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia