di Rosalia Coniglio
Le origini della Pietà o Devozione Popolare sono antichissime e come tali, almeno agli esordî, hanno risentito fortemente dell’influenza della cultura pagana. A tal proposito, il Card. J.H. Newman ha evidenziato come le processioni, le benedizioni, ed i numerosi riti liturgici, siano di origine pagana e siano stati poi santificati dalla Chiesa in quanto già espressioni di Fede del popolo di Dio. La Devozione Popolare non si rapporta esclusivamente alla Religione cristiana, ma concettualmente, la si trova espressa anche in altre religioni, quali quella Ebraica e quella Islamica. Nel corso degli anni, si è guardato con sufficienza alla Pietà Popolare ritenendo la staccata dalla Fede. Secondo letture più recenti, tra cui quelle degli ultimi Pontefici, è stato riconosciuto che nella Devozione è già insita la Fede, per cui il termine Popolare va rivalutato per quello che realmente è ed ha dimostrato nel tempo di essere, cioè una manifestazione di Fede del popolo di Dio.
Non a caso, la Chiesa ha analizzato e guidato un fenomeno così importante e complesso, emanando nel 2002 il Direttorio sulla Pietà Popolare e generando una serie di documenti del proprio Magistero. Anche il recentissimo Nuovo Direttorio per la Catechesi, a proposito del ruolo delle Associazioni e dei Movimenti ecclesiali, riconosce la Pietà Popolare ed il suo essere, quali luogo teologico e riserva di fede.
In tale assunto, le Confraternite possono ritenersi a pieno titolo, le maggiori e più accreditate depositarie di pratiche religiose e cultuali legate alla Pietà popolare e all’esercizio della Carità; pratiche mediante le quali i Sodalizi hanno espresso la propria Fede e tramandato tradizioni ed opere, molte delle quali ancora oggi persistono e continuano a produrre frutti importanti. Il Codice di Diritto Canonico del 1917 definì le Confraternite quali associazioni di fedeli costituite per l’incremento del culto pubblico e per l’esercizio di opere di pietà e di carità (cfr. canone 707).
(omissis)
Tutte le predette manifestazioni, sono state e sono ancora un bene per la persona, si parla adesso di Nuova religiosità popolare, non potendosi negare che grazie anche alla Devozione Popolare ed alle sue forme di espressione, la Fede si è potuta incarnare in una cultura e si è potuta trasmettere alle successive generazioni, divenendo così patrimonio comune e condiviso sino ai nostri giorni. In considerazione di tale assunto, la Confederazione Nazionale delle Confraternite d’Italia ha coltivato nel tempo l’idea di avanzare presso l’UNESCO, la richiesta per ottenere il riconoscimento della “Pietà o Devozione popolare delle Confraternite”, quale Patrimonio immateriale dell’Umanità. L’iniziativa ha trovato ampio riscontro e approvazione nelle Realtà Confraternali Europee partecipanti al Forum Paneuropeo di Lugano celebratosi nel febbraio 2020 (Tradere N 39 Luglio 2020 pp. 26-27).
(omissis)
Sul piano operativo, il progetto che la Confederazione sta portando avanti insieme alla Unione delle Confraternite di Lugano si presenta strutturato ed impegnativo, nonché bisognoso dell’apporto prezioso di tutto il Mondo Confraternale che è stato già sensibilizzato nei mesi scorsi per segnalare le iniziative più importanti e caratterizzanti portate avanti nel tempo da alcuni Sodalizi maggiormente rappresentativi. Tante Confraternite hanno già risposto all’appello inviando prezioso materiale, sia storico sia dimostrativo dell’attualità dell’apostolato ancora portato avanti dai propri Sodalizi. Tante altre testimonianze ancora si attendono in vista del passo successivo da compiere che riguarderà la predisposizione del dossier di candidatura, da condividere ufficialmente con gli altri Partecipanti del Forum, al prossimo incontro già convocato a Malaga nel settembre 2021.
Il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione ed il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee hanno espresso il loro autorevole sostegno all’iniziativa riconoscendone il merito e la valenza anche in chiave prospettica. A questo punto, non ci resta che augurare buon lavoro a tutti e Ad maiora semper, con la benedizione del nostro protettore il Beato Pier Giorgio Frassati.
Invitiamo i nostri lettori a leggere tutto l'articolo sul n. 40 di Tradere alle pp. 9-11
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