25/6/2020
Pubblichiamo un’intervista, a cura del giornalista Antonio La Banca, apparsa sul quotidiano online “Informazione e Comunicazione” e sul sito della Confraternita dell'Addolorata, fatta al nostro Vice Coordinatore per la Calabria, Giuseppe Calarota, curatore del sito e della pagina facebook della Confederazione, nonché Segretario della Confraternita M. SS. Addolorata di Corigliano Rossano (a.u. Rossano) della provincia di Cosenza.
A causa della Pandemia da Covid 19, il XV Cammino di fraternità delle Confraternite di Calabria, previsto per il 21 giugno nel Santuario di San Francesco di Paola nella sua interezza non si è potuto svolgere e in luogo dell’evento si è deciso di celebrare solamente la Santa messa di ringraziamento al Signore, così come proposto del Presidente del Consiglio nazionale della Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia, dott. Francesco Antonetti e accolto dal Coordinamento regionale delle confraternite guidato dal Coordinatore avv. Antonio Caroleo, dunque una ripartenza in sordina delle attività confraternali regionali.
La santa messa è stata presieduta da don Vincenzo Schiavello, Vice Assistente Consulente delle confraternite per la Calabria e dall’Assistente Consulente delle confraternite di Calabria, mons. Emilio Aspromonte della Confederazione delle confraternite delle diocesi d’Italia. L’evento è stato organizzato dal Coordinamento regionale della Confederazione a cura del Coordinatore Antonio Caroleo e dei Vice Coordinatori, Giuseppe Calarota (per le diocesi di Rossano-Cariati; Crotone-Santa Severina e Cassano allo Ionio) Antonella Mirarchi (per la diocesi di Locri-Gerace); Mimmo Politanò (per le diocesi di Oppido Mamertina-Palmi e Reggio Calabria Bova); Emilia Criscuolo (per la diocesi di San Marco Argentano-Scalea) e Nino Puritano (per la diocesi di Cosenza-Bisignano). A rappresentare la Confederazione delle confraternite delle diocesi d’Italia il Vice Presidente per il Sud Italia Valentino Mirto.
Poniamo alcune domande a riguardo al Vice Coordinatore Giuseppe Calarota nonché Segretario della Confraternita Maria SS. Addolorata di Rossano.
In questo periodo di pandemia per il Covid 19 la Confraternita Maria Santissima Addolorata cosa ha fatto?
Innanzitutto voglio ringraziarla per queste domande. Ad alcune rispondo a nome del Priore della Confraternita dell’Addolorata, Umberto Corrado, che con molta umiltà mi ha dato la possibilità di poter colloquiare con lei, ad altre rispondo come Vice Coordinatore e in base a ciò che hanno fatto le confraternite che mi sono state affidate dal coordinatore regionale Antonio Caroleo. Sappiamo bene che in questo periodo, purtroppo ancora non bisogna abbassare la guardia di Covid-19, tante sono state le difficoltà economiche e di disagio. Le confraternite, ad onor del vero si sono prodigate con gesti di carità, che è il cardine primo di essere confratello. Alcune si sono mosse a nome del proprio sodalizio, altre, come nello specifico, la nostra dell’Addolorata, ogni singolo confratello rimanendo nell’anonimato ha fatto suo un gesto carità e di comunione con persone più bisognose.
Come si intende oggi essere Confratello?
Partiamo dal dire cosa si intende per confraternita. Ai sensi dei Canoni 298 e seguenti del vigente Codice di diritto canonico, la confraternita è un’associazione pubblica di fedeli della Chiesa cattolica che ha come scopo peculiare e caratterizzante l’incremento del culto pubblico, l’esercizio di opere di carità, di penitenza, di catechesi non disgiunta dalla cultura. Confratello vuol dire appartenere allo stesso sodalizio. Oggi le confraternite, come il confratello stesso, quando fanno una processione del proprio santo patrono ed indossano i propri abiti colorati e sfoggiano gli stendardi, per molti, che stanno al di fuori e non credono nella religiosità popolare, può sembrare che sia un momento di esibizionismo, per altri invece, se vissuti con fede, da parte di ogni singolo congregato, devozione e compostezza, possono essere momenti di conversione per chi non crede. Infatti, con l’esempio che diamo per le strade, ci identifichiamo per quelli che siamo: cristiani/confratelli, fratelli l’uno dell’altro.
Domenica 21 Giugno a Paola è stata celebrata la Messa al posto del Cammino di Fraternità come è stata come esperienza!
Come ogni cammino di fraternità, e quello di domenica scorsa doveva essere il XV, ma a causa della pandemia, non si è potuto svolgere, sono momenti di comunione e di fraternità che si vivono insieme ad altre confraternite. Questi incontri regionali, di solito, prevedono momenti di formazione, il cammino processionale vero e proprio, come segno penitenziale e la celebrazione della Santa Messa. Quest’anno, un po’ in silenzio e celebrato nel Santuario del Taumaturgo San Francesco di Paola, santo della carità, l’emozione è stata ancora maggiore. Come Coordinamento regionale, guidato dal Coordinatore della Confederazione delle confraternite delle diocesi d’Italia, avv. Antonio Caroleo eravamo, già dallo scorso anno, in fase di programmazione. Ma, la saggia decisione del Consiglio Nazionale, è stata quella di sospendere tutti i “Cammini” in programma nelle diverse Regioni d’Italia. Il nostro Presidente, dott. Francesco Antonetti, ha voluto fortemente che si celebrasse una Santa Messa nel luogo dove era stato programmato il Cammino. Quest’anno, certamente per il numero ristretto che potevano partecipare alla celebrazione, 100 in tutto, ci ha fatto sentire più famiglia. Della Confraternita M. SS. Addolorata di Corigliano-Rossano (a.u. Rossano) oltre il Priore e il Vice Coordinatore (Segretario della Confraternita) erano presenti altri 5 confratelli. Inoltre hanno partecipato sempre dalla nostra Diocesi altre due confraternite: la Confraternita Maria SS. dei Sette Dolori e la Confraternita Anime Sante del Purgatorio entrambe di Corigliano-Rossano (a.u. Corigliano). La giornata, all’insegna della preghiera, di comunione e condivisione fraterna è stata molto bella, nella speranza di una ripresa, anche se lenta, alle attività confraternali.
Secondo lei i giovani sono ancora attratti dai valori delle Confraternite?
È proprio quello che manca, nelle confraternite in genere, una rigenerazione di giovani. Ma, devo dire, che da parte della nostra confraternita, abbiamo una richiesta di non pochi giovani che vogliono intraprendere il cammino del noviziato. Noi, come Consiglio Direttivo e confratelli tutti, non possiamo che essere contenti e continuare a pregare per loro. Abbiamo constatato che sono giovani volenterosi e, attualmente, collaborano nella Cattedrale di Rossano.
Secondo lei il messaggio che la Confraternita possiede ancora oggi è attiva?
Forse le confraternite vengono capite poco o si pensa, come prima ribadito, che sia una forma di esibizionismo, un mettersi in mostra. Essere confratelli, appartenere ad un sodalizio, è un cammino di fede. Se, io in primis, non do testimonianza, non lascio nessun messaggio, ma se vivo questa appartenenza ad una realtà ecclesiale, in obbedienza al proprio Vescovo, al Delegato Vescovile e al Padre Spirituale, mantenendo uno stile da “confratello”, e non da “avversario” certamente posso rendere attivo quel messaggio di pace, di serenità e vicinanza a Dio.